I racconti del primo volume
A uno dei due stranieri residenti nel comune di Casteldisasso rubano conigli d'angora. E’ il primo caso che Berto, da poco giunto al paese come comandante della Stazione Carabinieri, è chiamato a risolvere. Casteldisasso è un piccolo paese di campagna, idealmente situato al confine della Maremma, non troppo lontano dal monte Amiata né dal mare. Gli Appennini toscani sono geograficamente più lontani, ma molto presenti per ospitare veri o presunti campi di addestramento di terroristi “rossi o neri”. Durante una perlustrazione, i carabinieri scoprono un cadavere nel baule di un’auto. Un gruppo di ragazzi romani è sospettato di un traffico di droga che vede immischiato anche il defunto, morto per cause accidentali. Il fatto incuriosisce anche il farmacista, il medico e l’ufficiale postale, con i quali Berto fa il quarto nel ramino del giovedì. Berto mette in moto le celluline grigie e cerca qualche storia nascosta nella vita tranquilla del paese. Scopre che il morto è figlio di primo letto della moglie del farmacista, che a sua volta potrebbe non essere del tutto estraneo a questi intrecci tra mafia della droga e terrorismo.
Berto e Tito scoprono in un crepaccio una vecchia borsa contenente un carteggio che risale ai primi anni del dopoguerra. Un forestiero, un poeta, intrattiene un epistolario con una ragazza del luogo, una ragazza “bella e buona” vittima di un incesto. Mentre un sudamericano di mamma toscana compare in paese, mentre un brigadiere infiltrato tra i terroristi viene salvato in extremis, mentre la mafia uccide la moglie del farmacista, rea di uno sgarro, Berto continua a seguire le tracce di Bianca, la ragazza del poeta. Gli viene in aiuto Desi, una ragazzina del paese, appassionata lettrice di gialli e un po’ innamorata di lui, che tra molti teneri tentativi di seduzione accompagna quasi tutte le avventure del tenente Aldobrandi. Volontariamente sepolta nella memoria comune, la storia di Bianca ritorna viva, ma coperta da muri di omertà. Il paese si chiude alle ricerche di Berto che alla fine decide di riportare la borsa dove Bianca l’aveva nascosta. I carabinieri arrestano il sudamericano, scoperto colpevole dei due omicidi avvenuti in paese e personaggio di primo piano nel traffico di droga tra il Sud America e l’Europa.
Dalla chiesa del paese viene trafugata una pala d’altare. Probabilmente una crosta, ma se fosse un dipinto attribuibile a Paolo Uccello? Nella ricerca di un possibile ricettatore i due carabinieri si imbattono in un losco antiquario. Berto decide di tendergli una trappola presentando Tito come un inglese collezionista d’arte. La mascherata non ha luogo perché l’antiquario viene ucciso. Con l’aiuto di una giornalista e dell’immancabile Desi, i due carabinieri recuperano la tavola e ne scoprono l’uso fatto dal sudamericano per nascondervi la droga. La presenza inquietante del mafioso diventa pericolo concreto quando questi fugge dall’ospedale con l’evidente intenzione di confrontarsi con Berto in un duello finale. Lo scontro avviene e Berto sta per soccombere, ma è salvato da Tito che decreta la fine del sudamericano e della prima serie di racconti.
Il primo ciclo di tre racconti matura nell’ambiente del paesino e introduce alla conoscenza dei personaggi. Il secondo ciclo, egualmente di tre racconti, ha una dichiarata evoluzione verso il romanzo poliziesco e noir, nelle sue varie interpretazioni. Il terzo ciclo vede la presenza di personaggi nuovi, gli archeologi, si veste di intonazioni esoteriche con la presenza di Arturo Orsini, detto l'alchimista, sfiora coinvolgimenti massonici. Casualmente termina nel 1975, quando nella realtà un personaggio, poi divenuto suo malgrado noto al pubblico, diventa Gran Maestro di una loggia massonica segreta.
Tutti i racconti sono disponibili in formato eBook presso l'editore CTL Livorno o sulle librerie online. Il formato cartaceo è prenotabile presso l'editore.
Il romanzo "il Cireneo"può essere ordinato presso l'editore "Ibiskos Ulivieri" di Empoli
©Arturo Molinari 2021 email:aemme@latenenzadicasteldisasso.it