I racconti del terzo volume
Ci troviamo all’inizio dell’estate 1973. L'arrivo di una équipe di archeologi porta un po' di scompiglio nel paese, soprattutto perché un geologo viene colpito da un attacco di malaria. La presenza degli universitari romani e dei professori non è una novità: Paolo Bruschi è l'anziano professore, il capo della comitiva, Dina Severini una farmacista e Lele Gallini il geologo. Lele viene affidato alle cure di Elvira, effervescente proprietaria di un negozietto di frutta e verdura, e presto si ristabilisce. Berto si premura di curiosare al campo degli archeologi, dove è testimone di un terribile, nostalgico, ricordo: Lele si sente responsabile del suicidio di una giovane, il grande amore della sua gioventù. Il geologo non sopravvive ad un secondo attacco di febbri e Berto comincia a sospettare. Una visita al cimitero di Portoferraio gli rivela una matassa molto intricata, dove la ricerca di un'antica reliquia è solo uno dei tanti fili ingarbugliati.
È il 1974, appena la primavera asciuga la terra, il gruppo di archeologi ritorna a scavare sulla collina vicino al paesino di Casteldisasso, tra i resti di una rocca fortificata. Cercano un convento, dove si sarebbero rifugiati, 450 anni prima, tre cavalieri che trasportavano una preziosa reliquia. La compagnia si è intanto arricchita della presenza di uno studioso di storia medievale, detto anche l’alchimista per le sue conoscenze esoteriche, Arturo Orsini, e di una giovane attraente geologa, Alessia. Il convento viene scoperto vicino a una casa colonica dal tenente Alberto Aldobrandi e da Ugo Sandroni, il maresciallo che sostituirà Tito Salutini, prossimo alla pensione. Pochi giorni dopo un incendio devasta la casa colonica dove muore un contadino e dalla cappella vengono trafugate quattro piastrelle marmoree. Intanto Desi, la giovane investigatrice dilettante, comincia a frequentare uno dei ragazzi della compagnia degli archeologi. Berto ritrova fortuitamente le piastrelle e un indizio che lo mette sulle tracce dell’assassino del contadino.
Passa un altro anno, allo scoccare dell’estate del 1975 puntuali gli archeologi ritornano a scavare attorno alla cappella, determinati a scoprire l'enigma della quattro piastrelle che di certo indica il luogo dove è stata nascosta la reliquia. Elvira non regge la clausura e ritorna al paese, Tito è sempre presente in caserma a Casteldisasso mentre a Sandroni è stata affidata la Stazione di un vicino paese. Desi, reduce da una dolorosa esperienza, si offre di assistere Berto nelle sue investigazioni, ma intanto il tenente continua a coltivare un amoroso legame con Alessia, una ragazza della compagnia degli archeologi. Quando l'importanza della reliquia si palesa in tutta la sua drammaticità e una storia di vecchi rancori ritorna a galla, toccherà a Berto, ad Arturo e a Desi inventare una soluzione che accontenti il potente capo degli archeologi, Paolo Bruschi, e che impedisca a Elvira di rendersi complice di un delitto.
Casteldisasso è un paesino disperso nella Maremma ma non manca del Comune, della Chiesa e della Stazione Carabinieri. Il comandante, tenente Alberto Aldobrandi, Berto, vi si trova come destinazione provvisoria, la più duratura, e difatti nel corso degli anni colleziona un buon numero di avventure e di indagini poliziesche, portate a compimento con l’aiuto del fido maresciallo Tito Salutini e della giovane investigatrice dilettante Desi. La terza raccolta li vede impegnati a controllare una equipe di archeologi alla ricerca di reperti medievali mentre un nuovo personaggio si affaccia alla ribalta, Elvira, una quarantenne effervescente che accompagnerà il lettore anche ne "il Cireneo", il romanzo che chiuderà la saga.
Tutti i racconti sono disponibili in formato eBook presso l'editore CTL Livorno o sulle librerie online. Il formato cartaceo è prenotabile presso l'editore.
Il romanzo "il Cireneo"può essere ordinato presso l'editore "Ibiskos Ulivieri" di Empoli
©Arturo Molinari 2021 email:aemme@latenenzadicasteldisasso.it